Dal profilo FB di Enrica Perrucchietti, a commento del pezzo di Selvaggia Lucarelli (titolo in calce).
Pensavate che le etichette assurde e denigratorie da appiccicare alla rinfusa si fossero prese una vacanza?
Avete sperato che le liste di proscrizione di maccartiana memoria avessero mandato in cantina le precedenti tecniche di repressione del dissenso?
A quanto pare, invece, il framing ci regala continue sorprese. Ci sarà un manipolo di professionisti che ne sforna una nuova ogni volta.
Poi va beh, lo sguardo è caduto sulla firma dell’articolo e niente… il pensiero è andato all’augurio pacato ed elegante, raffinato e amabile a diventare una poltiglia verdastra…