Foto. Dall’Independent (2019). “Quando la fotografa Callie Shell ha incontrato il senatore dello stato dell’Illinois Barack Obama , sapeva che c’era qualcosa di speciale in lui”. Dopo aver coperto sette campagne presidenziali, non si rese conto che presto sarebbe diventata amica del prossimo presidente d’America.
Di paoloceccato
C’è questa espressione, ragionare con i piedi, ed è tempo di riabilitarla; perché è un’espressione divenuta arbitrariamente spregiativa, associando il pensare a una parte del nostro corpo altrettanto arbitrariamente vilipesa: i piedi.
No. Al contrario, proprio i piedi sono quanto di più prossimo al pensare e quindi al ragionare. Perché camminare e pensare sono pari, pari come i piedi, sono due attività paritetiche, ma anche peripatetiche, come i filosofi omonimi, che ragionavano passeggiando. Da Aristotele fino a James Joyce.
Chi sa camminare sa pensare, e viceversa.
Ragionare con i piedi, nel senso di uscire fuori, girovagare, errare, osservare, incontrare cose e persone, impressioni e informazioni. Idee più toniche e fresche.
Camminare e pensare, si può, e allo stesso tempo.
Ragionare con i piedi, dunque. E quanto più possibile le suole si consumino, alla pari delle penne. Sì ai pensieri paripatetici; no ai patetici.
Anche perché, una scarpa con la suola intonsa che senso ha? È come un cervello mai usato.