Di Francesco Capo
Svegliati, svegliati, dico a te, sì, svegliati. Basta informazione, basta informazione. Bel paradosso, eh? Un giornalista che ti dice: basta con l’informazione, Ovviamente la mia è un’iperbole, una provocazione, amica o amico. Voglio spiegartela per bene. Siamo bombardati di notizie da ogni dove. La stampa generalista, quella nelle mani dei grandi gruppi finanziari, martella incessantemente con notizie finalizzate, quasi sempre, a spaventare le persone e perseguire obiettivi politici e sociali. Una volta il nemico si chiama Al Qaeda, un’altra volta è un virus invisibile. Adesso pare che vadano di moda i cambiamenti climatici. Dobbiamo vivere sempre sotto emergenza costante, per fare in modo che qualcuno arrivi e presenti la soluzione salvifica. Ovviamente questo sistema è fatto in modo che non analizzi mai le cause profonde dei fenomeni e non prospetti mai molteplici soluzioni alternative, pur possibili.
Nel caso del Covid, guai a parlare di cure. Dall’altro lato c’è il mondo dell’informazione che si autodefinisce libera e indipendente. Loro, pur prendendo spesso granchi, tendenzialmente le notizie non le censurano. Il problema è che le danno a ritmo vorticoso fino all’overdose. Ti ingozzano a ogni ora con notizie, che sono sempre cattive notizie, ovviamente. Soluzioni prospettate? Poche, pochissime, per non dire zero. Questa situazione fa sì che le tipiche reazioni di te che ascolti siano due.
Dimmi se non è vero quello che ti sto per dire e in quali categoria ti ritrovi? C’è chi cade nello sconforto, nella depressione più totale, che rende totalmente impotenti e c’è chi sfocia in una rabbia inutile e sterile, che spesso trova il suo naturale sfogatoio sui social e nei commenti. In entrambi i casi, cambiamenti positivi raggiunti: zero.
Assieme ai fatti, servono le soluzioni ai problemi. Non bisogna averela presunzione che siano sempre quelle giuste. Nessuno di noi possiede la verità assoluta. Nel teatrino dei burattini, il potere se la ride.
Dividere in fazioni e tifoserie, è lo scopo del suo agire. Da un lato i burattini con la casacca del mainstream, utilidioti ripetitori dei dogmi di fede: lo dice la scienzah, io mi fido la scienzah, rigorasamente con l’acca finale. Dall’altro del campo sono schierati i burattini con la casacca degli indipendenti, in realtà dipendentissimi a loro insaputa. Si chiama divide et impara, fratello o sorella, e tutti ci siamo finiti dentro.
La verità, invece, è che siamo tutti interconnessi e nel corso della storia chi ha provato a dirlo è stato perseguitato. Come uscire fuori da questo teatro dei pupari? Due parole: pensiero critico.
I fatti vanno visti sempre da angolazioni diverse. Funziona anche con le persone : mettersi nei panni dell’altro è sempre cosa buona e giusta. Non è facile, anzi correggo è difficilissimo porsi in un’altra angolazione. Il confronto arricchisce sempre, ovviamente con persone aperte e disponibili. Guardare i fatti da angolazioni diverse è l’unico modo per sperare di trovare la soluzione più semplice a fatti complessi. Altrimenti ripetiamo slogan che sono castelli dei sogni, buoni per campagne elettorali, ma poi puntualmente mandati al macero. Cinquestelle docet.
Quanto alle notizie, ha senso concentrarsi su poche notizie, ma che siano quelle giuste. Quelle vere, quelle che impattano sulle nostre vite e non quelle che alimentano il rumore di sottofondo, che è solo un’arma di distrazione di massa per tenerti impegnato in qualcosa di vano. Il chiacchiericcio vuoto e inutile, ma buono a fomentare le tifoserie.
Come accendere allora lo spirito critico? Arte, cultura, letteratura. Occorre dare ampio spazio e voce agli artisti, che hanno coraggio di dire ciò che pensano. Forse sono pochi, ma ci sono e possono trascinarsene anche altri. Serve una sinergia tra chi fa informazione e arte. Fateci caso: quali programmi hanno tagliato nella tv?
Quelli che veicolavano arte e bellezza.
L’arte ha il potere di suscitare emozioni e di smuovere slanci vitali che possono cambiare lo status quo. Dobbiamo poi recuperare tutte le tradizioni e i saperi antichi, anche questi subdolamente offuscati negli ultimi anni. C’è uno scrigno di ricchezze nel passato. Andiamo a recuperarli. Il sentiero per noi è tracciato. Percorriamolo insieme!