Di Paolo Ceccato
Perché “intelligentiTM”? Perché l’intelligenza è oggi un marchio depositato. Deposito e registrazione di un marchio, si sa, ne regolano l’utilizzo, sottraendolo ad arbitri, contraffazioni, falsificazioni (già la falsificabilità). Così è l’intelligenzaTM: non più una facoltà libera e indipendente, a disposizione di tutti, ma una licenza vincolata, nel senso: se si vuol essere intelligenti, si devono professare le opinioni, i giudizi, i libri, i film della collezione IntelligenzaTM. È come indossare capi firmati. Facile.
Sì, facile. Occorre tuttavia prestare attenzione: la contraffazione dell’IntelligenzaTM è severamente perseguita (per legge). Non esiste proprio che la mattina ti svegli e affermi qualcosa di intelligente a tuo piacimento. Mica che scherzi? Mica puoi contraffare una bevanda e venderla con l’etichetta di un noto brand. Si va diritti diritti in galera. E giustamente!
E attenzione anche a indossare le collezioni giuste, quelle delle stagione in corso. Nel senso: non è un’opinione o un sapere a essere brevettati. Ma l’intelligenzaTM. Qui l’attenzione: è un dettaglio da non sottovalutare. In altre parole: si può essere intelligenti sostenendo una verità nella stagione Primavera Estate e poi affermare l’esatto contrario nella stagione Autunno Inverno e restare intelligenti. Questo, perché essere o meno intelligenti non dipende dai contenuti: è seguire il brand IntelligenzaTM. Per capirci: vestire alla moda non è indossare, che so, capi blu, ma quelli, appunto, alla moda, cioè quelli presentati alle sfilate.
IntelligenzaTM è sapere (tutto) senza la fatica di dover capire (qualcosa). IntelligenzaTM è oggi il più importante servizio offerto al cliente: un gran risparmio di tempo ed energie. Ed è bastato, pensa un po’, togliere una s a logos, cioè al pensiero che si esprime attraverso la parola e il dialogo, per trasformare l’intelligenza in un logo, un brand: una logorrea multinazionale, dove basta partecipare per essere intelligentiTM.
Beh, scriviamolo: finalmente.
Post (sic) scriptum.
Va sottolineato, per pura pedanteria, che l’intelligenzaTM si sbarazza dell’anticonformismo (del logos), riducendolo a non-conformità (al logo).
Sì, perché l’anticonformismo è (era) inclusione: esso contestava il cosiddetto conformismo condividendo gli stessi spazi civili di confronto; la non-conformità, invece, è esclusione e basta, è essere spinti fuori dagli spazi collettivi, non essere più invitato alle feste, (ma dai, non vedi con che opinioni gira, ma ti sembra?), è impossibilità di un dialogo. E quante parentesi. Punto.